NewsUn pomeriggio all’insegna del tennis con Adriano Panatta e BrividoPop

Un pomeriggio all’insegna del tennis con Adriano Panatta e BrividoPop

Una serata all’insegna del tennis e dell’arte in compagnia di Adriano Panatta, Matteo Renzoni e Marco Innocenti. Una serata divertente quella che è stata definita «Storytennis. Arte Tennis Parole» con le opere di BrividoPop, ossia Marco Innocenti che ha trasferito nei suoi quadri i campioni del tennis. Stefano Meloccaro, giornalista di Sky, è stato il collante per unire tutti loro mentre il consocio Umberto Broccoli ha raccontato storie del passato intrattenendo l’attenta platea.

C’erano, in prima fila, vecchi amici e compagni di racchetta del Panatta nazionale: Vincenzo Santopadre, Simone Bolelli, Flavio Cipolla, Simone Vagnozzi, tutti campioni con il Circolo Canottieri Aniene.

Massimo Fabbricini, il Presidente del Circolo ma soprattutto l’artefice di questa bellissima serata, ha affermato che «il tennis è nei nostri cuori, Matteo Berrettini (nel Salone c’era il fratello Jacopo, anche lui tennista, ndr) è la nostra gloria e l’arte di Brivido Pop ne è la perfetta commistione».

Un filmato con immagini anche in bianco e nero, leggende del tennis ma non solo come John Travolta, un simbolo degli anni Settanta con «la febbre del sabato sera», i dodici quadri con altrettanti personaggi scelti da Marco Innocenti tratti dal libro di Renzoni per all’allietare la serata.

E Panatta? Simpatico e spiritoso, Adriano, che si è lasciato andare in qualche confidenza. «Tanto è tutto in prescrizione – ha detto il tennista romano – come il sorteggio agli Internazionali del 1978. Non ero testa di serie quell’anno io che avevo vinto il torneo nel 1976. “Chi vorresti al primo turno” mi hanno chiesto e io ho scelto uno con il quale non avrei mai potuto perdere. Come si faceva? Con la pallina del sorteggio che era stata raffreddata. Quando sono arrivato al Foro Italico dopo il sorteggio per allenarmi, nessuno mi guardava. Chissà perché. Ho scoperto che ero stato accoppiato con Gerulaitis. Lui aveva vinto Roma l’anno prima. Un disastro. Invece l’ho battuto».