CanottaggioTris di medaglie ai Campionati Italiani di fondo

Tris di medaglie ai Campionati Italiani di fondo

I Campionati Italiani di fondo per le specialità del doppio e del quattro senza, svoltisi questo week end a Pisa nel canale dei Navicelli, si sono conclusi con un bottino di tre medaglie per gli atleti del nostro Circolo.

Per l’Aniene la giornata delle finali si è aperta con la gara del 4- Under 23. Le due nuove reclute Leonardo Calabrese e Leonardo Pietra Caprina, insieme a Matteo Sandrelli e Jacopo Migliaccio, sono riusciti a conquistare la medaglia d’argento chiudendo alle spalle della Marina Militare.

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Il 4- Under 23 che ha conquistato l’argento

A seguire è stato il momento delle nostre guerriere, Ludovica Serafini e Giovanna Schettino (nella foto in alto), che si sono aggiudicate il titolo di campionesse italiane nella specialità del doppio Under 23, vincendo l’edizione di Pisa dei campionati di fondo per il terzo anno consecutivo.

A chiudere il nostro medagliere è arrivato il bronzo dei ragazzi del 4- junior, Michele Zacchilli, Giulio Ginesi e Francesco Scoppola, guidati da un Antonio Schettino deciso a portare i suoi compagni alla conquista di una medaglia. Nella stessa gara prestazione un po’ sottotono dell’altro equipaggio del 4-, composto da Gabriel Danciu, Corrado Antonetti, Roberto Dusmet Farina e Leonardo Suarez, che si è piazzato al dodicesimo posto.

Un pizzico di delusione anche per il doppio junior femminile di Ottavia Ravina ed Eugenia Masotta, che hanno chiuso al settimo posto, in parte penalizzate da un’imbarcazione di 8+ master che le ha costrette a remare nei gorghi per oltre mille metri. Nella stessa gara Giordana Marsili e Viola Passoni, tornata a competere dopo un lungo periodo di stop per motivi fisici, hanno fatto il massimo che ci si poteva aspettare in questo momento. I margini di miglioramento sono tanti.

Cinque giovanissimi, infine, hanno compiuto la loro prima esperienza agonistica: Sveva Cipri e Ludovica Di Pofi nel 2xrf, Matteo Flis Toporoswky, Daniele Nardella e Niccolò Klinger, insieme al più esperto Eugenio Borgia, nel 4-rm. Tutti lontani dai primi posti, ma l’obiettivo era appunto quello di iniziare un percorso di crescita.