Attività socialiIl primo maggio e il rito del pic-nic all’Aniene

Il primo maggio e il rito del pic-nic all’Aniene

Primo maggio vuol dire pic-nic. Un pranzo sotto il sole all’aria aperta sul prato verde sulla sponda del Tevere con trecento “invitati” tra soci e familiari. Il pic-nic è da sempre un momento conviviale perfetto, senza formalismi ed etichette particolari, perciò sinonimo di spensieratezza e serenità. È stato così anche quest’anno nella nuova location sull’argine dato che il prato della piscina è al momento inutilizzabile, ma la nuova formula ha funzionato perfettamente.

Pic-nic, che deriva dal francese “pique e nique”, vuole dire spizzicare cibi semplici come indica la prima parola, pique, mentre la seconda, nique, indica qualcosa di minuto o piccolo. Tale tradizione ha origine nel medioevo quando i cacciatori si fermarsi per mangiare e risposare prima di ricominciare la caccia. Più avanti gli inglesi hanno fondato la “Picnic Society”, un club che ha fatto dei pranzi fuori porta una filosofia di vita e di arte.

All’Aniene, nel nostro pic-nic, non sono mancate, tra le prelibatezze della giornata, fave e pecorino, tradizione di ogni primo maggio. Poi la porchetta, sempre ottima, gli spiedini, il pollo, salumi e formaggio e l’immancabile e super pasta preparata, come avviene da tempo, da Riccardo Bechini che stavolta ha proposto pennette con zucchine e salsiccia. Infine i dolci, molti offerti dai soci: crostate, paste, cannoli siciliani. Il tutto con fiumi di birra e anche buon vino.

Tanti i soci presenti – oltre trecento come detto – e un’area dedicata ai bimbi per giocare e gustare l’immancabile zucchero filato richiesto anche da qualche adulto.

Perfetta l’organizzazione guidata come sempre da Alessandro Paco Vaccaro con i suoi giovani che hanno contribuito alla riuscita dell’evento che è oramai una tradizione del Circolo Canottieri Aniene insieme al personale del Ristorante e all’impegno determinante dei famigli.

Fotoservizio di Ferdinando Mezzelani/GMT