NewsBerrettini, che battaglia! A Wimbledon Djokovic vince in rimonta. Matteo: «Questo è solo l’inizio»

Berrettini, che battaglia! A Wimbledon Djokovic vince in rimonta. Matteo: «Questo è solo l’inizio»

Immenso Matteo Berrettini. Sull’erba di Wimbledon il giocatore dell’Aniene si è arreso a Nole Djokovic ma lo ha fatto combattendo come un leone, un esempio per tutti i nostri giovani. Berrettini ha vinto il primo set 7-6, poi Nole, che è il numero 1 del mondo, ha pareggiato i conti e ha chiuso chiude 6-4 6-4 6-3. Il serbo, al terzo successo consecutivo a Wimbledon (in totale ha vinto sei volte), ha raggiunto Nadal e Federer a 20 Slam.

Oggi solo un Djokovic in versione alieno ha fermato il sogno di Matteo Berrettini di diventare il primo italiano a vincere Wimbledon. Il serbo ha vinto in rimonta in quattro set, quattro set durissimo, una battaglia durata tre ore 2 23 minuti che ha visto il serbo conquistare un altro Slam in stagione dopo gli Australian Open e il Roland Garros, un’impresa che sui campi da tennis non si vede dai tempi di Rod Laver.

Berrettini ha di che consolarsi, con una campagna sull’erba davvero super: primo italiano a vincere il Queen’s, primo italiano in finale a Wimbledon. E adesso è ottavo in classifica e ha superato un certo Roger Federer.

Guarda avanti, Matteo, ha perso ma per la prima volta ha giocato alla pari con un grande come Djokovic. «E’ una sensazione incredibile, forse troppo da poter gestire in una volta. Nole è stato più bravo di me anche in questo – ha affermato Berrettini – sta scrivendo la storia di questo sport. Sono contento per questa finale, spero non sarà l’ultima. E’ un onore essere qui, ho avuto grandi sensazioni. Ci voleva quel passo in più. Complimenti al team di Novak, vincono tantissimo. E’ stato un lungo viaggio, questo non è una fine ma un inizio di carriera. Continueremo a provarci».

Ha risposto Djokovic che ha elogiato Matteo. «E’ stata più di una battaglia, durissima, ma sono sicuro che Berrettini ha una carriera davanti a lui. Ha il martello al posto del braccio, ho ancora i segni sulla pelle».

Un altro elogio è arrivato da Nicola Pietrangeli, colui che 61 anni fa era riuscito ad arrivare alla semifinale di Wimbledon. «Bravo, bravo, bravo. Non scordiamoci – ha affermato Pietrangeli – che dall’altra parte c’era il miglior giocatore del mondo. C’è una gerarchia, Matteo ha giocato alla pari con il numero uno».

Matteo ha dimostrato di essere un vero giocatore con testa e colpi, capace di lottare in ogni momento. Lo ha dimostrato nel primo set: sotto 5-2 dopo una partenza soft, Matteo è riuscito a riprendere il set tornando in parità e portando Djokovic al tie-break. E lì, dove ogni errore si paga caro, ha dimostrato che il suo tennis è dominante e ha sorpreso Nole portandosi sull’1-0.

Djokovic però non si è scomposto, ha macinato il suo gioco e ha vinto 4 game di fila. Poi, pur subendo il controbreak di Berrettini, ha controllato fino al 6-4 che lo ha portato in parità.

Nel terzo set Nole è andato avanti 2-1 poi tenendo il turno di battuta e, giocando sul suo servizio, ha chiuso ancora 6-4.

Quarto set con Berrettini che si è presentato avanti 3-2, è andato sul 30-0 con Djokovic al servizio ma prima ha sbagliato e poi subito un punto incredibile del serbo che sterza il game, la partita e l’incontro. Si è scatenato, il serbo, nel settimo quando il break lo ha confezionato lui. Il 4-3 è stato più di un soprasso, una strada verso la vittoria. Ed è quello che è accaduto, inevitabilmente.

Ma Berrettini è uscito dal Centrale di Londra con la consapevolezza che il futuro del tennis mondiale è anche suo.